PROGETTO
IL PROGETTO
Il progetto è localizzato in aziende agricole del sud est della Sicilia e nasce dalla volontà di voler creare condizioni di inclusione per soggetti con disabilità e soggetti svantaggiati in genere, all’interno di aziende agricole ed avviarli al mondo del lavoro.
Il progetto si basa su tutta una serie di attività che tendono, per quanto possibile ed ovviamente da caso a caso, a far vivere in modo più indipendente possibile il disabile ed il soggetto svantaggiato. Ad esempio sarà necessario che la persona con disabilità si muova con autonomia nell’ambiente che lo circonda e accresca il più possibile le proprie funzioni adattive.
Questo è spesso consentito da attività di abilitazione e riabilitazione terapeutica, dove con “terapeutico” ci si può riferire alle potenzialità curative di programmi agricoli nei confronti di soggetti con problemi psichici o di adattamento sociale, soggetti con sindrome dello spettro autistico, dove le relazioni interpersonali, così come quelle ambientali e le integrazioni sociali sono ridotte e deficitarie.
In riferimento alle disfunzioni e ai disagi di natura psico-mentale, dovuti a ritardo cognitivo, la letteratura conferma gli effetti positivi sui pazienti che hanno un’interazione attiva con le piante e gli animali.
Tra le attività a valenza terapeutica prendiamo in considerazione l’attività di Pet Therapy (gli animali impiegati negli Interventi assistiti appartengono a specie domestiche in grado di instaurare relazioni sociali con l’uomo. Le specie maggiormente impiegate sono il cane, il cavallo, l’asino, il gatto e il coniglio), indicata in caso di deficit motori, sensoriali e psichici, proprio perché coinvolge il paziente sia a livello psichico che corporeo. Si cerca di perfezionare il coordinamento dei movimenti e dell’equilibrio e si lavora sulla consapevolezza e stima di sé e del proprio corpo attraverso la cura dell’animale, che per sua natura implica sempre un margine d’imprevedibilità. L’attività di Pet Therapy consente di assistere ad un miglioramento del substrato affettivo, la riduzione di comportamenti problematici, l’ampliamento delle modalità di comunicazione e quindi di relazione, con un possibile miglioramento del linguaggio. Inoltre è possibile assistere ad un ampliamento delle capacità di attenzione e di concetti spazio- temporali.
Un’altra attività programmata è l’ortoterapia tramite la quale si ha un approccio indicato per tutti quegli individui che presentano disabilità fisica o psichica, disagio sociale (marginalità e svantaggio), per i malati di Alzheimer e per chi soffre di depressione.
Attraverso la pratica di attività ortoterapeutiche, è possibile notare molti benefici dal punto di vista fisico, sociale e psicologico nella persona con disabilità, non solo a livello individuale ma anche relazionale. Benefici che includono la sfera fisica per ciò che concerne il seminare, il dedicarsi alla cura delle piante e raccogliere frutti, ciò infatti stimola il movimento, la coordinazione occhio-mano e aiuta nel dosaggio della forza, sviluppando la propria psicomotricità.
Numerosi studi dimostrano miglioramenti a vari livelli. La Sfera Cognitiva, quindi, il dover ricordare il nome di alcune piante, imparare nozioni sulla semina o l’utilizzo di strumenti di lavoro manuale, aumentano la capacità di apprendimento, stimolano la memoria, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di svolgere un compito nella giusta sequenza e le capacità logiche.
La Sfera Emotiva, ovvero il contatto con la terra e con la natura riducono lo stress, i comportamenti aggressivi, l’affaticamento mentale oltre che combattere la depressione.
La Sfera Affettiva: il verde e l’aria aperta infondono un senso di rilassamento e di quiete portando ad una riduzione dell’ansia. Inoltre, stabilendo un contatto con la terra e la natura in uno spazio verde, vi è un rafforzamento dell’autostima e della fiducia poiché dal suo impegno nel far crescere una pianta o coltivare un terreno si trae successivamente soddisfazione nel vedere i risultati delle sue azioni (ortaggi o frutti nati).
La Socializzazione: spesso le persone disabili provano solitudine e isolamento; possono soffrire di depressione, bassa autostima e scarsa fiducia in sé stessi soprattutto quando vivono in un ambiente limitato. La coltivazione della terra stimola le capacità affettive (il paziente si prende cura delle piante), aiuta a migliorare l’autonomia e facilita la socializzazione e le relazioni sociali. Inoltre il gruppo stimola un senso di responsabilità dovuto sia all’importanza del prendersi cura di un altro organismo vivente sia al dover raggiungere un fine comune toccando con mano, insieme al gruppo, il risultato del loro lavoro.
I DESTINATARI
Il progetto è destinato a persone con disabilità intellettiva, con ritardo cognitivo, sindrome di Down, disturbo dello spettro autistico, con difficoltà nell’inserimento nella società, nel mondo del lavoro e con difficoltà di relazioni sia interpersonali che ambientali ed ai soggetti svantaggiati socialmente. Nello specifico normativo i destinatari saranno persone svantaggiate di cui all’art. 4 comma 1 della legge 381/1991, persone affette da disturbi dello spettro autistico (DSA) e/o da disabilità intellettiva.
OBIETTIVI GENERALI
L’obiettivo principale del progetto è quello di migliorare le capacità di soggetti con ritardo cognitivo e di soggetti svantaggiati in generale, sfruttando le componenti agricole e di allevamento e sfruttare queste capacità nello sviluppo delle funzioni adattive e di autonomia così da rendere la persona quanto più indipendente possibile.
La cura del terreno e dell’animale consente lo sviluppo di diversi fattorii:
– Migliorare la propria autostima e la percezione di sé;
– Stimolare le capacità di attenzione esistenti;
– Imparare a gestire e incanalare correttamente le emozioni (positive e negative); – Potenziare adeguatamente le capacità relazionali;
– Migliorare la comunicazione con l’ambiente circostante;
– Imparare a comunicare in maniera funzionale cercando di ridurre i comportamenti problematici.
OBIETTIVI SPECIFICI
– Migliorare la fiducia nelle proprie capacità di lavoro (vedere un prodotto finito e confezionato grazie ai propri sforzi, migliora sicuramente la fiducia in sé stessi);
– Acquisire una propria capacità del “prendersi cura” e di “relazione” con l’altro, soprattutto grazie al lavoro di assistenza e cura degli animali e cura delle piante;
– Sviluppare il senso di responsabilità e di reciprocità;
– Favorire esperienze di natura pratica e stimolazione di atteggiamenti creativi;
– Stimolare il piacere della ricerca, della scoperta nei confronti dell’ambiente naturale, dei sapori, degli odori e favorire un miglioramento della capacità di collocarsi negli spazi esterni diversi da quelli quotidiani.
IL PARTENARIATO
Capofila:
Azienda Agricola «La Fattorietta» sas
Partners:
Azienda Agricola V. Service di Piero Virderi
Associazione ANFFAS Modica APS
V. Service s.r.l.s. (Società di Servizi)